Tutti mangiamo la pasta a pranzo…e a cena invece? Scopriamo se i carboidrati portano benefici a chi soffre di insonnia.
La pasta è un alimento della nostra dieta quotidiana ricco di nutrienti che il nostro corpo utilizza per ottenere energia.
E quando si tratta di riposare?
E se si soffre di insonnia, disturbo comunissimo nella nostra società?
Diciamolo… la convinzione che la pasta non debba essere inclusa nella dieta, o che sia meglio mangiarla durante il giorno e non la sera, è priva di fondamenta.
Il consumo energetico durante le ore di sonno non è così diverso da quello di altre attività giornaliere come, ad esempio, stare seduti a una scrivania davanti a un computer.
Anzi, c’è una buona notizia per chi la notte ha difficoltà a dormire: una cena a base di pasta potrebbe favorire il riposo stimolando la produzione dell’ormone del benessere, utile per combattere lo stress ed andare a letto più rilassati!
Secondo uno studio australiano pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, autorevole rivista che si occupa di nutrizione, i carboidrati possono accellerare il sonno, specialmente se consumati quattro ore prima di addormentarsi.
Naturalmente la cena deve essere leggera, senza condimenti troppo elaborati da preferire durante la giornata, ma questo non significa che bisogna rinunciare ad un pasto pieno di gusto!
Un pasto ricco di proteine ha un processo di digestione più laborioso, con fegato e reni affaticati. Invece, un primo piatto al dente della giusta quantità è un ottimo alleato contro depressione ed insonnia.
Luca Piretta, nutrizionalista e gastroenterologo, membro del consiglio direttivo della Società italiana di Scienze dell’alimentazione dice: «Il consumo di dosi adeguate di pasta favorisce il consumo d’insulina che, a sua volta, facilita l’assorbimento di triptofano, l’amminoacido precursore della serotonina e della melatonina, che regolano umore e ritmo del sonno».
Insomma, la buona e vecchia pasta è amica ad ogni pasto!